La qualità complessiva del sottofondo musicale di questo 2019 non è stata da meno dell’anno in questione nel suo complesso, assolutamente indimenticabile, a livello personale, per il fatto di essere diventato padre 👨👧
E così non è affatto male che siano usciti album memorabili, dall’alto peso specifico, primo fra tutti, ovviamente, il nuovo Tool. Come sempre ci sono una miriade di dischi usciti che mi sarebbe piaciuto ascoltare, e altrettanti di cui non ho notizia e cognizione, ma che sicuramente mi piacerebbero altrettanto, se non di più. Ma si sa, la cultura evolve per accrezione, ovvero affastellando nuovi elementi lungo un asse più o meno convergente.
Questa classifica rispecchia quindi in buona sostanza la pervicacia dei miei ascolti, cioè quanto spazio e tempo hanno avuto i dischi in questione, quale parametro blandamente oggettivo per descrivere un gusto personale piuttosto composito e ondivago. Prima di iniziare qualche honorable mention: Alcest, Falaise, Deathspell Omega, Misþyrming, Verwoed. Ed ora:
- Ashbringer – Absolution
- Tool – Fear Inoculum
- William DuVall – One Alone
- Gaahls WYRD – GastiR
- Chelsea Wolfe – Birth of Violence
- Enisum – Moth’s Illusion
- Sentryturn – Upon a mess
- Fen – The Dead Light
- Schammasch – Hearts of no Light
- Lindemann – F & M