“Sono stanco. Non ho energia. Mi sto ammalando. Ho mangiato male in questo periodo. Ho avuto una giornataccia in ufficio. Sono fuori forma. Mi sento sovrallenato. Sono ingrassato. Ho perso massa muscolare.”
I fattori di stress nella vita di tutti i giorni possono influenzare notevolmente come ci si sente, anche in relazione all’attività fisica. Un intenso stress mentale può portare a cali significativi della performance ed anche ostacolare l’adattamento al normale stress fisiologico indotto dall’allenamento. A volte non si possono rimuovere questi fattori di stress dalla vita quotidiana, ma si può imparare a gestirli meglio, in modo da non esserne travolti.
Troppe persone infatti trascurano la componente psicologica dello stress quotidiano, quando si tratta di ottenere risultati ottimali, nella pratica sportiva, che ha la caratteristica di essere facilmente misurabile, ma anche in ambiti più delicati, come la sfera del lavoro e degli affetti.
Come fare a capire se e quanto si è esposti a uno stress significativo e potenzialmente lesivo? Oltre che attraverso un lavoro costante di autoanalisi, ascolto e feedback, ci sono sicuramente dei fattori oggettivi che possono aiutare a prendere le misure e le dimensioni delle diverse situazioni.
Ad esempio stress lavorativo e stress sociale rappresentano entrambi due grossi ambiti d’azione, che influenzano necessariamente la connessione mente-corpo, causando potenzialmente diversi disordini fisiologici e/o psicosomatici da stress, come ad esempio quantità e qualità del sonno e dell’appetito, livelli di pressione ematica, cortisolo, ecc… Tali condizioni possono evolversi in quadri clinici anche più gravi e cronici. Esiste infatti una correlazione diretta fra i livelli di stress e l’insorgenza di patologie quali diabete, obesità, asma, allergie, malattie cardiovascolari e disturbi psichiatrici.
Occorre quindi non sottovalutare i segnali che il corpo ci invia in concomitanza di uno stato di stress intenso e/o prolungato, e cercare di eliminare o arginare il più possibile l’esposizione a tali condizioni, oppure rielaborare quei vissuti in modo da disinnescarli, portando l’attenzione in maniera non giudicante verso il momento presente, tramite goal setting, self-talk, allenamento ideomotorio, visualizzazione, training propriocettivo e rilassamento.
In questo modo lo stress viene ridimensionato, e ritorna a essere quella componente, sana, necessaria alla crescita e al miglioramento di sé, perché, come diceva Giordano Bruno, “non è la materia che genera il pensiero, è il pensiero che genera la materia”. “Siamo formati dai nostri pensieri, noi diventiamo quello che pensiamo” (Buddha), perciò è essenziale recuperare un atteggiamento e una disposizione mentale positiva, per vivere bene bisogna pensare bene.