Bello e intenso è il vivere, quando, legati ad una corda, aggrappati ad un appiglio, appesi ad un chiodo, si combatte la battaglia con il monte.
Bello e intenso è il vivere, e le più belle ore di vita sono appunto quelle in cui essa è in pericolo: solo allora ne misuriamo il giusto valore.
Si dirà che queste parole suonano assurde. No. Al contrario. Così s’impara a vivere, si rafforza lo spirito ed il corpo, e con la stessa tranquillità con la quale si esamina la parete da scalare, si affronteranno poi tutti i disagi della vita. Dunque la nostra lotta non è un assurdo, non è un rischio inutile: è un’alta scuola, che tempra il carattere dell’uomo.
Così è fatto l’animo dell’alpinista: più tempo passa lontano dai monti più lo punge il desiderio di ritornarvi, e con maggiore nostalgia rievoca le emozioni di certi momenti grandiosi vissuti sulla parete, conquistando palmo a palmo il terreno, vivendo sempre nell’incertezza delle ulteriori difficoltà d’affrontare.
Saper ideare la via più logica ed elegante per attingere una vetta disdegnando il versante più comodo e facile, e percorrere questa via in uno sforzo cosciente di tutti i nervi, di tutti i tendini, disperatamente tesi per vincere l’attrazione del vuoto e il risucchio della vertigine, è una vera e qualche volta stupenda opera d’arte: vale a dire il prodotto dello spirito e dell’estetica, che scolpito sulla muraglia rocciosa durerà eternamente, finché le Montagne avran vita.
(Emilio Comici)