Breve Ep a suggello dell’importante deal firmato con Eisenwald, “Stone & Sea” propone 3 tracce inedite, composte negli anni precedenti all’ultimo “Winter”. Spicca l’opener “Tides of Glass”, 8 minuti di atmosfere ed emozioni intense e mutevoli, in tipico stile Fen. Una perfetta uscita per i collezionisti della band inglese, in attesa del nuovo album.
Quarto album per il supergruppo prog metal svedese, nato, metaforicamente, dalle spalle di giganti quali Opeth e Tool, ma gradualmente capace di ricavarsi una propria identità sonora, accostando un riffing tipicamente metallico ad atmosfere liriche delicate e meditative. Sebbene non ancora del tutto affrancatisi dallo stigma di band fotocopia, risaltano nettamente sopra la media.
Cara Neir – Part III / Part IV
Nuova release per gli eclettici americani Cara Neir, IMHO fra i migliori interpreti attuali del metal estremo, capaci di sintetizzare la convulsa grammatica grind con le atmosfere sludge e black, proponendo un impasto sonoro sempre lucido e coerente, nella sua frammentata schizofrenia paranoide. Un must per tutti i fan dell’estremo.
Gli americani Seer sono in breve tempo assurti fra i miei gruppi preferiti, in ambito doom e sludge, grazie sopratutto alla loro capacità, brillantemente mostrata nelle ultime release, di inserire non sono riferimenti occulti e sonorità classiche, in odore di Sabbath, ma anche sostanziosi rimandi al black delle origini, riuscendo in questo modo a confezionare una proposta a tutto tondo, appetibile a un pubblico quanto mai trasversale.
Gruppo francese dedito a un particolarissimo black metal con forti influssi medievali, i Véhémence riescono a trasmettere un senso di epicità verace, lontano dai posticci stereotipi del fantasy da scaffale, bensì dotato di forza espressiva e la giusta aggressività sonora. Da ascoltare, quantomeno per farsi un’idea di quanto duttile e malleabile sia il black, quando posto in buone mani.